Tra le diverse misure destinate alla rimodulazione del cuneo fiscale il Ddl di Bilancio 2026 (A.S. 1689) prevede la detassazione dei rinnovi contrattuali. Una misura che si applica agli incrementi retributivi corrisposti ai dipendenti del settore privato nell’anno 2026 in attuazione di rinnovi contrattuali sottoscritti negli anni 2025 e 2026. Sicuramente una iniziativa positiva del Legislatore che nell’applicazione pratica potrebbe, tuttavia, dare luogo a qualche difficoltà. Ad esempio, su quali aumenti si applicherebbe? Quelli disposti dal contratto nazionale, territoriale o aziendale? E poi, tecnicamente lo straordinario, la tredicesima e le ferie riferite alla parte di incremento contrattuale saranno anche loro oggetto di detassazione? Potrebbero esserci altre criticità?
Esonero contributivo lavoratrici madri: quali scenari dopo la sentenza della Consulta?
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 159 del 2025, è intervenuta su alcune questioni di legittimità in merito all’esonero contributivo per le lavoratrici madri introdotto dalla legge n. 213/2023. Nello specifico, evidenziando alcune criticità nel testo...


