Il diritto di sciopero, sancito dall’art. 40 della Costituzione, rappresenta uno strumento fondamentale di tutela collettiva con effetti diretti sulla busta paga dei lavoratori. Durante l’astensione opera, infatti, il principio “no work, no pay”: vengono decurtate le retribuzioni collegate alla presenza, pur restando salvi istituti indiretti e differiti come ferie, TFR e anzianità. Sul piano fiscale, le detrazioni per lavoro dipendente continuano a spettare, anche se in misura rapportata ai giorni lavorati. Quando, come nel caso della giornata del 3 ottobre 2025, lo sciopero è dichiarato illegittimo dalla Commissione di garanzia dello sciopero (CGSSE), l’azienda può qualificare l’assenza come ingiustificata e avviare un procedimento disciplinare, graduando le sanzioni fino al licenziamento nei casi più gravi.
Assitenza anziani: proroga al 2028 per gli ingressi fuori quota
ll Consiglio dei Ministri del 2 ottobre 2025 ha approvato definitivamente un decreto-legge in materia di ingresso regolare e gestione dei flussi migratori. Il testo proroga fino al 2028 la misura che consente l’ingresso extra-quota di 10.000 lavoratori stranieri ogni...