Il modello italiano sull’invecchiamento attivo attribuisce al datore di lavoro un ruolo strategico, riconoscendogli la responsabilità di adottare misure organizzative e preventive volte a garantire condizioni lavorative sostenibili per i soggetti in età avanzata. Tale centralità si traduce in obblighi specifici, che mirano a favorire ambienti inclusivi e a valorizzare le competenze maturate nel corso dell’esperienza professionale. La sfida attuale consiste nel consolidare tale evoluzione, trasformando l’invecchiamento attivo da principio ispiratore a diritto effettivo, capace di riflettere la complessità delle condizioni di vita e di lavoro nella maturità, e di offrire risposte concrete ai bisogni di una società che, inevitabilmente, invecchia. Siamo ancora in una fase di transizione!
Esonero contributivo per lo smart working nei comuni montani: come funziona
La legge n. 131/2025 prevede una nuova agevolazione per contrastare il fenomeno dello spopolamento nelle aree montane. Per i datori di lavoro che promuovono lo svolgimento dell’attività lavorativa in smart working è previsto un esonero contributivo del 100% per il...