La Corte di Cassazione ha contestato le interpretazioni restrittive dell’Agenzia delle Entrate riguardo alla detraibilità dell’IVA sugli acquisti di servizi per operazioni di MLBO. Secondo Assonime, che al tema ha dedicato il Caso n. 1 del 2025, la tesi della Corte appare più in linea con il principio di neutralità dell’IVA rispetto a quella dell’Agenzia. Assonime auspica quindi un adeguamento dell’orientamento dell’Amministrazione finanziaria ai principi espressi dalla Corte di Cassazione e dalla normativa europea. Quanto al recupero dell’IVA, Assonime ritiene legittima la presentazione di una dichiarazione integrativa (anche nel caso in cui la fattura non sia stata registrata a suo tempo nei registri IVA) come anche di una domanda di restituzione dell’imposta non dovuta.
Dichiarazioni fiscali trasmesse telematicamente e scartate: arriva lo scudo contro le sanzioni
Il disegno di legge, approvato dal Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2025, che introduce misure di semplificazione per le imprese contiene una norma di salvaguardia per le violazioni in materia di trasmissione telematica delle dichiarazioni. L’intervento interessa...
