Il trasfertista è un lavoratore che, per contratto, è obbligato a prestare la sua attività lavorativa in luoghi sempre diversi e variabili. Nel contratto di assunzione, infatti, non viene indicata una specifica sede lavorativa e la sua attività, oltre a richiedere un continuo spostamento, prevede anche il pagamento di un’apposita indennità o una maggiorazione di retribuzione per compensare il continuo disagio. Tale modalità lavorativa risulta essere fondamentale ai fini delle regole di gestione fiscale e previdenziale delle spese sostenute dal lavoratore e la loro imponibilità totale o parziale. Come vanno trattate contabilmente queste indennità? Cosa prevede la normativa del TUIR in materia? Cosa ha stabilito recentemente al riguardo la Corte di Cassazione?
Festa nazionale di San Francesco del 4 ottobre: gli impatti su lavoro e retribuzioni
Dal 1° gennaio 2026, il 4 ottobre tornerà ad essere festa nazionale dedicata a San Francesco d’Assisi. La modifica alla legge n. 260/1949 comporta effetti sul costo del lavoro, sulla gestione delle festività lavorate e sul trattamento retributivo. Dopo il primo via...