Per dimostrare la partecipazione a una frode, l’Autorità tributaria può basarsi su elementi di prova idonei a dimostrare che il soggetto passivo, dando prova di tutta la diligenza richiesta, avrebbe potuto sapere che l’operazione rientrava in una frode. La detrazione dell’IVA non può essere negata solo perché l’operatore non ha rispettato gli obblighi normativi in materia di sicurezza della catena alimentare. È quanto ha stabilito la Corte di Giustizia UE nella sentenza C-512/21 del 1° dicembre 2022, sulle modalità di individuazione della partecipazione, attiva o passiva, dell’operatore alla frode.
Dichiarazioni fiscali trasmesse telematicamente e scartate: arriva lo scudo contro le sanzioni
Il disegno di legge, approvato dal Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2025, che introduce misure di semplificazione per le imprese contiene una norma di salvaguardia per le violazioni in materia di trasmissione telematica delle dichiarazioni. L’intervento interessa...