Ormai la riforma delle sanzioni non è più procrastinabile, anche sulla spinta di solleciti internazionali. Il legislatore italiano sta cambiando la finalità delle sanzioni tributarie, passando dalla teoria dell’afflittività al concetto di premialità, valorizzando la soluzione amministrativa con nuove iniziative procedimentali (ad esempio lettere di compliance) rispetto a quella giurisdizionale, e accordando, in tali ipotesi, una consistente riduzione dell’importo delle penalità con l’utilizzo del ravvedimento operoso lungo. Da rivedere però anche l’esosità delle misure edittali, la mancanza di coordinamento tra ambito amministrativo e penale e la moltiplicazione di misure punitive per fatti sostanzialmente identici. Infine, ai contribuenti potrebbe essere assegnato un rating di virtuosità fiscale, che consenta in determinate ipotesi, la non applicazione delle sanzioni.
Dichiarazioni fiscali trasmesse telematicamente e scartate: arriva lo scudo contro le sanzioni
Il disegno di legge, approvato dal Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2025, che introduce misure di semplificazione per le imprese contiene una norma di salvaguardia per le violazioni in materia di trasmissione telematica delle dichiarazioni. L’intervento interessa...