L’addebito delle spese comuni tra professionisti che condividono lo stesso studio (ad esempio, affitto, utenze, segreteria, etc.) non è espressamente regolato da una norma specifica, ma è delineata dalla prassi amministrativa. Ai fini IVA si possono rappresentare diversi scenari. Con la risposta a interpello n. 189 del 2025 l’Agenzia delle Entrate ha fornito utili indicazioni: nel caso di soggetti a detrazione piena, è consigliabile evitare di configurare il rapporto come mandato senza rappresentanza; qualora, invece, un professionista sia soggetto a detrazione limitata, la formalizzazione di un mandato senza rappresentanza può comportare un risparmio d’imposta.
AI e commercialisti: dall’accertamento al contenzioso tributario
Quale deve essere l’approccio all’intelligenza artificiale del dottore commercialista quando assista un cliente in ipotesi di accertamento fiscale e/o di contenzioso tributario? Qualora utilizzasse strumenti di AI, il professionista dovrà rendere al proprio cliente...


