Con la risposta a interpello n. 317 del 2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il ”nuovo regime” agevolativo a favore dei lavoratori impatriati, a differenza di quello previgente disciplinato dall’articolo 16 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 147, si applica anche nell’ipotesi in cui sia ravvisabile la ”continuità” con una precedente posizione lavorativa assunta in Italia prima dell’espatrio, rilevando tale circostanza solo relativamente al requisito minimo di permanenza all’estero che è più ampio rispetto a quello ordinariamente previsto.
Nuova rottamazione: pagamenti rateali con tasso di dilazione al 3%
La legge di Bilancio 2026 riduce dal 4 al 3 per cento il tasso di dilazione applicabile ai contribuenti che aderiscono alla nuova rottamazione delle cartelle, riducendo l’onere in caso di pagamenti rateali. Questa riduzione pro-contribuente è specificamente mirata a...


