La presentazione dell’opzione per il Gruppo IVA nel trimestre ottobre-dicembre 2025 anticipa di oltre un anno la scelta rispetto alla sua decorrenza. Considerato che la convenienza ad adottare il regime dipende da diversi fattori (volumi delle operazioni attive e passive, crediti IVA maturati, pro-rata di detrazione, etc.), presentando l’opzione successivamente al 30 settembre non si dispone di alcun dato consuntivo del 2026: senza tali informazioni è più difficile stimare correttamente l’impatto economico e finanziario della scelta che, comunque, dipenderà in concreto dalle operazioni effettuate nel triennio di applicazione. Invece, presentando l’opzione entro il mese di settembre (2025, se si intende applicare il nuovo regime dal 2026 o settembre 2026 se si intende applicare il nuovo regime dal 2027) si hanno a disposizione i dati consuntivi del periodo d’imposta in corso ed è quindi possibile una pianificazione più accurata.
Verso la legge di Bilancio 2026: riduzione IRPEF vanificata dal taglio alle detrazioni?
Nella legge di Bilancio 2026 si profila un intervento sulle aliquote IRPEF: in particolare, dovrebbe essere prevista la riduzione dell’aliquota dal 35 al 33 per cento fino a 50.000 euro (mentre sembra sfumare l’ampliamento dello scaglione a 60.000 euro). Peraltro, le...