Il Ddl di Bilancio (A.S. 1689) prevede per il 2026 l’applicazione dell’aliquota del 26%, in luogo del 33%, ai redditi diversi e agli altri proventi derivanti da operazioni di detenzione, cessione o impiego di token di moneta elettronica denominati in euro. Il riferimento puntuale sembra essere quindi alle stablecoin, o criptoattività di seconda generazione, che sono ancorate ad altre attività o a valute (nel caso specifico l’euro) e supportate dalla presenza di riserve pensate per garantire i diritti di rimborso degli utenti. Inoltre, non costituisce realizzo di plusvalenza o minusvalenza la mera conversione tra euro e token di moneta elettronica denominati in euro, né il rimborso in euro del relativo valore nominale.
Base imponibile IVA e omessa dichiarazione: cosa cambia?
Dal disegno di legge di Bilancio 2026 (A.S. 1689) arrivano importanti novità anche per l’IVA: il nuovo art. 54-bis.1 del decreto IVA si occupa della liquidazione dell’imposta qualora la dichiarazione venga omessa, costituendo così un presidio utile per contrastare...


