Gli ISA sono strumenti giuridici in grado di consentire una prima lettura della realtà aziendale e di registrarla per quello che oggettivamente è, senza che si debbano richiamare leggi, articoli o commi e sentenze. Da qui entra in gioco la potenziale azione dell’Agenzia delle Entrate: la fase più delicata delle spiegazioni, che anticipa quella, del tutto eventuale, funzionale alla rettifica del reddito e del fatturato. Fase nella quale il Fisco deve fare delle stime: per procedere a queste stime, non si può fare affidamento sugli ISA (non è questa la loro funzione): bisogna spingersi più avanti, avere un po’ di fantasia, interpretare la documentazione di cui si dispone e spiegare al contribuente come e perché la sua dichiarazione riporti risultati incompatibili con la realtà economica. In quale momento si dovrebbero svolgere queste operazioni valutative? Prima dello schema d’atto oppure dopo la sua notifica? E quale sarà l’atteggiamento del funzionario di fronte a uno schema d’atto da lui redatto? È questo il punto sul quale misureremo il buon esito della riforma fiscale del 2023 e sul quale – mi sia consentito – si misurerà anche il livello di civiltà del nostro Paese.
Dividend exemption: la soglia del 10% cambia le regole del gioco
Il disegno di legge di Bilancio 2026 (A.S. 1689) introduce una profonda revisione della disciplina della dividend exemption, limitando l’esclusione da tassazione ai soli dividendi derivanti da partecipazioni “qualificate” pari almeno al 10% del capitale della società...


