Con la risoluzione n.1/D del 2025, il Ministero dell’Economia ha chiarito che nel caso in cui il comune non inserisca nel proprio regolamento una specifica agevolazione per i luoghi di culto, le relative superfici sono assoggettabili alla TARI; in tale ipotesi, l’ente impositore dovrebbe, però, tener conto che si tratta di superfici che non comportano la formazione di rifiuti in quantità elevate, per cui nella determinazione della tariffa non può prescindere dai principi di proporzionalità e ragionevolezza, al fine di adeguare la stessa alla quantità dei rifiuti prodotti.
Forme di previdenza complementare: la modalità di tassazione
Con la risposta a interpello n. 245 del 16 settembre 2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che relativamente alla prestazione definitiva in forma di capitale è stato chiarito che per i soggetti che risultino iscritti a forme pensionistiche complementari alla data...