Nella sentenza del 30 aprile 2024 alla causa n. C-178/22, la Corte di giustizia UE dichiara che l’ingerenza in tali diritti fondamentali causata dall’accesso ai tabulati telefonici può essere qualificata come grave e conferma che un tale accesso può essere concesso soltanto per i dati di persone sospettate di essere implicate in reati gravi. La Corte precisa che spetta agli Stati membri definire i «reati gravi». Tuttavia, il giudice incaricato di autorizzare tale accesso deve poter rifiutare o limitare detto accesso qualora constati che l’ingerenza nei diritti fondamentali al rispetto della vita privata e alla protezione dei dati personali causata da un tale accesso è grave, mentre risulta manifestamente che il reato in questione non è grave alla luce delle condizioni sociali esistenti nello Stato membro interessato.
Antiriciclaggio: Banca d’Italia aggiorna regole su controlli e verifiche
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 181 del 6 agosto 2025 il provvedimento 23 luglio 2025 con cui la Banca d’Italia modifica le disposizioni «in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l'utilizzo degli intermediari a fini di...