Con la risposta a interpello n. 231 dell’8 ettembre 2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’esclusione delle cessioni dei beni ammortizzabili dal calcolo del prorata risponde all’esigenza di evitare che una loro inclusione possa falsarne il significato reale, non riflettendo più l’ordinaria e normale attività del soggetto passivo. La cessione di questi beni, infatti, assume di norma carattere straordinario e occasionale, e dunque, ove concorresse al calcolo del prorata, ne altererebbe il valore.
Disciplina CFC semplificata con effetto immediato
In materia di CFC, il decreto fiscale (D.L. n. 84/2025), convertito in legge n. 108/2024, cambia il criterio in base al quale l’imposta minima nazionale equivalente eventualmente assolta dalla società controllata estera, deve essere presa in considerazione ai fini del...