Il Consiglio dei ministri del 9 marzo ha recepito in Italia la direttiva UE riguardante l’azione rappresentativa a tutela dei consumatori. L’azione rappresentativa si affianca alla class action, ma non è un’azione di classe. I ricorrenti agiscono anche senza mandato degli interessati effettivi, che possono beneficiare dei risultati dell’iniziativa giudiziaria. Modalità di avvio delle azioni inibitorie, favor processuale per il consumatore e ampia pubblicità delle azioni avviate determinano una connotazione prettamente “consumeristica” dell’azione rappresentativa. Per quali ragioni le imprese dovrebbero valutare con particolare attenzione questo tipo di iniziative a tutela dei consumatori, anche per evitare o prevenire potenziali danni alla continuità produttiva?
Dazi al 15% dal 7 agosto: le conseguenze per le imprese italiane
Il nuovo Executive Order del 31 luglio 2025 del Presidente Trump introduce un’aliquota del 15% sulle esportazioni UE verso gli USA, con una “finestra di transito” per le spedizioni via mare. L’ordine inasprisce anche le misure anti-transshipment, prevedendo una...