Il disegno di legge di Bilancio 2026 (A.S. 1689) introduce una misura di rilievo nella politica energetica e fiscale nazionale: la rimodulazione delle accise su benzina e gasolio. L’obiettivo è duplice: superare i sussidi ambientalmente dannosi e orientare i consumi verso una mobilità più sostenibile. Dal 1° gennaio 2026, le nuove aliquote – identiche per entrambi i carburanti – ridisegnano la struttura del prelievo, con effetti che si rifletteranno su famiglie, imprese e settore logistico. L’intervento si inserisce nel percorso di “transizione energetica” e di revisione dei meccanismi fiscali legati ai combustibili fossili, con un bilanciamento tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica.
Per una previsione costituzionale del principio di proporzionalità
Perché recepire nel nostro ordinamento principi tributari unionali, connessi a diritti fondamentali, è così difficoltoso? Il divieto di abuso del diritto venne recepito nello Statuto dei diritti del contribuente solo nel 2015, il principio del contraddittorio...


