Con la sentenza C‑101/24 del 9 ottobre 2025, la Corte di Giustizia UE ha stabilito che qualora un soggetto passivo stabilito in uno Stato membro abbia fornito prestazioni di servizi per via elettronica a persone residenti nel territorio dell’Unione europea che non sono soggetti passivi per il tramite di un app store messo a disposizione da un soggetto passivo stabilito in un altro Stato membro, con la conseguenza che si ritiene che quest’ultimo soggetto passivo abbia ricevuto tali prestazioni di servizi e le abbia fornite ai clienti finali, il primo soggetto passivo non può essere considerato debitore dell’IVA nel suo Stato membro di stabilimento.
Dichiarazione IVA 2024: pronte le lettere di compliance
Con provvedimento del 9 ottobre 2025, l’Agenzia delle Entrate ha reso noto che sono in arrivo le lettere di compliance per i contribuenti titolari di partita IVA per i quali emergono delle differenze tra i dati della dichiarazione IVA 2024, relativa al periodo...


