Dalla Cassazione uno stop alla riforma fiscale: sentenze penali di assoluzione efficaci solo per le sanzioni

da | 7 Mar 2025 | Ipsoa - Fisco

Secondo la Corte di Cassazione (sentenza n. 3800/2025), il nuovo art. 21-bis, D.Lgs. n. 74/2000 (secondo cui la sentenza irrevocabile di assoluzione ha nel processo tributario efficacia di giudicato quanto ai fatti materiali) si riferisce esclusivamente alle sanzioni tributarie e non all’accertamento dell’imposta, rispetto alla quale la sentenza penale assolutoria ha rilievo unicamente come elemento di prova. La pronuncia presta il fianco a molteplici obiezioni; le conclusioni cui giunge la Cassazione, peraltro, sembrano scontrarsi in maniera irrimediabile col tenore letterale della norma, che fa espresso riferimento all’efficacia di giudicato relativa ai fatti materiali accertati in sede penale, attribuendo rilievo alla valenza univoca di tale “accertamento materiale dei fatti” quale che sia la sede processuale e privilegiando, a tal fine, la sede penale come quella più efficace per l’accertamento dei fatti materiali controversi. Anche sul piano operativo, le conseguenze della pronuncia sembrano non pienamente idonee ad assicurare la certezza del diritto e, più nello specifico, la certezza processuale, arrivando a generare addirittura un “doppio binario tributario”, quanto al differente trattamento di imposte e sanzioni, difficilmente giustificabile.

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