Federprivacy informa che secondo un’indagine della Commissione UE, il 37% dei siti di shopping online usa pratiche ingannevoli per raggirare gli utenti, e basta navigare su qualche sito di shopping o sui social per rendersi conto come le piattaforme online ricorrano spesso a espedienti e trabocchetti per persuadere gli utenti a fare acquisti con modalità non realmente vantaggiose per loro, o vengano indotti a rinunciare alla loro privacy con “dark pattern” studiati ad arte per ottenere consensi per usare i dati a loro proprio tornaconto. Il mondo istituzionale e la comunità degli addetti ai lavori sollevano a gran voce la necessità di regole che garantiscano più equità nei confronti dell’intero mondo imprenditoriale e norme etiche per creare uno sviluppo sostenibile della nuova civiltà digitale, ma molte aziende sono però attualmente ben lontane anche dal rispetto delle stesse prescrizioni del GDPR e delle indicazioni fornite dal Garante.
Dazi al 15% dal 7 agosto: le conseguenze per le imprese italiane
Il nuovo Executive Order del 31 luglio 2025 del Presidente Trump introduce un’aliquota del 15% sulle esportazioni UE verso gli USA, con una “finestra di transito” per le spedizioni via mare. L’ordine inasprisce anche le misure anti-transshipment, prevedendo una...