Mutui ipotecari: il giudice può tener conto dell’evoluzione della percezione del consumatore medio riguardo alle clausole «di tasso minimo»

da | 5 Lug 2024 | Ipsoa - Impresa

La Corte di Giustizia UE è stata chiamata a fornire chiarimenti nella causa C-450/22 in merito alla cessazione dell’utilizzo di una clausola contenuta nelle condizioni generali dei contratti di mutuo ipotecario conclusi dagli enti creditizi e alla restituzione delle somme pagate a tale titolo dagli utenti. La Corte evidenzia che nel caso in esame, è l’eterogeneità del pubblico interessato a rendere necessario il ricorso alla figura del consumatore medio, la cui percezione globale è rilevante ai fini del controllo di trasparenza. Tuttavia, tale percezione può essersi modificata, cosicché la Corte suprema spagnola dovrà verificare se il crollo dei tassi di interesse caratteristico degli anni 2000 o la pronuncia della sua sentenza del 9 maggio 2013, che constata l’assenza di trasparenza delle clausole «di tasso minimo», abbiano potuto determinare un cambiamento, nel corso del tempo, del livello di attenzione e di informazione del consumatore medio al momento della conclusione di un contratto di mutuo ipotecario.

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