L’Avvocato generale della Corte di Giustizia UE, nelle conclusioni presentate il 18 dicembre 2025 alle cause riunite C‑424/24 e C‑425/24, propone di ritenere compatibile con il diritto dell’Unione una normativa nazionale che preveda sanzioni come il divieto temporaneo di svolgere attività professionali nel calcio, purché tali misure siano giustificate dalla tutela dell’integrità sportiva e fondate su criteri trasparenti, oggettivi, non discriminatori e proporzionati. Ritiene inoltre che le regole europee sulla concorrenza non siano ostacolate da un sistema sanzionatorio rivolto ai dirigenti sportivi. Per contro, considera incompatibile con il diritto UE una normativa che impedisca ai giudici nazionali di annullare sanzioni sportive illegittime: deve essere garantita una tutela giurisdizionale effettiva, anche tramite misure provvisorie. L’autonomia dell’ordinamento sportivo non può limitare tali diritti. La valutazione finale dipende dal verificare se gli organi di giustizia sportiva possano essere qualificati come “giurisdizioni” ai sensi del diritto UE.
Rottamazione 5, RENTRI, riqualificazione energetica: altre novità dalla legge di Bilancio 2026
Con un emendamento alla legge di Bilancio 2026 approvato dalla Commissione Bilancio del Senato, viene ridotto al 3% il tasso di interesse applicato sulle rate della rottamazione quinquies. Con un ulteriore correttivo si razionalizzano gli obblighi di iscrizione al...


